Sunday, February 27, 2011

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Creditors De Poli

Il legale che cura gli interessi di alcuni creditori dei cantieri De Poli, che ancora non hanno visto un euro e temono di non vedere più un soldo nonostante le considerevoli cifre che avanzano, ha inviato una lettera al giudice Rita Rigoni e al commissario giudiziale: chiede che venga avviata un’azione di responsabilità contro la famiglia De Poli o che si vada al fallimento.
 L’avvocato veronese Giampaolo Mignolli, prima di giungere alle sue considerazioni critiche finali, affronta la questione dei conti. Ricorda che nel bilancio the shipyard closed in 2007 and signed by the family De Poli was read that the three ships under construction worth over 41 million euro. But the assessment of the expert appointed by the Court, Giampietro Zucchetta, is less than four thousand euro. Eventually, however, were sold to the Norwegians 'Utkilen' for € 15 million, less than half the expected. The same with regard to the construction site, that ACTV has acquired 12 million and 300 thousand euro. The first consideration of the legal is that there was quite clearly an over from the old site of anmministratori Pellestrina assessment that would have misled those of solvency, on the economic capacity of the company, then persuading the banks to extend more credit to De Poli. According to the lawyer in Verona, was in breach of Article 2621 of the Civil Code, which punishes the false information to members.
And again, the lawyer Mignolli points out that the proposed arrangement advanced by the law firm of De Poli alleged that the sale of the site you could collect a minimum of 44 million euro to a maximum of 62 million . In fact, by the addition of the collection of ship and one for the yard, the Judicial Commissioner Emilio Borella has brought 27 million in cash e 300 mila euro. Una somma di molto inferiore a quanto preventivato e, stando all’avvocato, tale da rendere difficile qualsiasi soddisfacimento, seppur parziale, delle aspettative dei creditori chirografari, cioè di decine di piccoli cantieri, artigiani e fornitori che non siano banche o dipendenti.
 I piccoli creditori, insomma, dopo aver fatto i conti temono di rimanere esclusi dalla divisione finale dei soldi, visto che sono meno della metà di quello che inizialmente e ottimisticamente era previsto. E molti loro rischiano addirittura la chiusura e lo stesso fallimento. E l’avvocato Mignolli sostiene che la realtà è ben diversa dalle ipotesi di realizzo contenute nella domanda di concordato preventivo dei De Poli e sulla base delle quali è stato poi concesso. per tutto questo il legale chiede che venga avviato l’azione di responsabilità nei confronti degli imprenditori di Pellestrina, che ora hanno fondato una società di navigazione in Olanda (la De Poli Tankers), o che si vada al fallimento.

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